mercoledì 22 febbraio 2012

Hoppipolla

Esistono cose che non si avranno mai. Solo il desiderio rimane fisso, davanti agli occhi, come una statua bendata ma piangente,nello sfondo grigio di un cielo di nubi. Le solite lacrime eterne, le lacrime che non riesco più a piangere.
Vorrei saltare nelle pozze di fango. Vorrei reimparare a conoscerti,capire se crescendo sei cambiato o se non lo sei affatto. Vorrei essere lì il giorno in cui tu laureerai, poterti chiamare "Dottore". Ma più di ogni altra cosa, vederti sorridere, e sorridere per me. Amavo e amo così tanto il tuo sorriso. E' un segno, tra i tanti altri, che nell'universo, tutt'attorno, c'è qualcosa che ci ama.
Tentacoli, tentacoli urticanti tutt'attorno a me. Una cubomedusa? No, forse solo le viscide spire di un sentimento che non è ricambiato, almeno all'apparenza. Mi torturano. Non ho mai creduto alle tue parole, c'è dell'altro. C'è sempre stato.
Con te c'è sempre dell'altro, c'è sempre un numero da aggiungere ad uno che ormai si riteneva costante, tutto muta e tutto resta uguale. Tace, ma il suo silenzio ha un senso. Ne è pregno, e c'è qualcosa che traspare, come un sussurro lontano appena udibile, il suono di un pianto sommesso perso in un landa desolata.
Ho paura, ho paura di perdere me stessa ascoltandolo. Forse è solo nella mia testa.
Non lo so, dimmelo tu. Cosa devo fare. Dio mio, cosa devo fare?
E' un'ossessione. Forse dovrei andare da uno psicologo, forse esiste una clinica per malati d'amore.

Com'è curioso che mi manchi proprio nel giorno in cui io,lui, e te, consacriamo la condivisione di qualcosa di totalmente alieno:la chimica.

lunedì 13 febbraio 2012

L'ultima volta

Ti ho sognato. Dio sì, ti ho sognato. ti ho visto dirmi di sì, dirmi che finalmente era con me che volevi essere. la lasciavi, e mi abbracciavi. Tentannavi,però. Sì, eri indeciso. Esattamente come sei nella realtà. I tuoi dolci occhi marroni mi guardavano, e dentro di me qualcosa si spezzava. Si spezzava come sempre. Mi manca quella sensazione, mi manc sentirla davvero, poterla provare nella veglia..quel dolce rumore di cocci, quella cascata che si infrange ma non fa male. Acqua purificante, acqua che fa vedere che nella vita c'è un scopo maggiore. E il mio scopo sei tu.

Sono parole enormi da dire, ma prima o poi saremo insieme, lo so. O almeno lo spero. O forse dovrei smetterla di sentire il bisogno di sentire quella dolce sofferenza, al tuo pensiero.
Mi manchi.


Non voglio vederlo, vorrei che domani diventasse te. Non è giusto, non è giusto. Il mio cuore, la mia anima, ti appartengono! Lo tieni fra le mani, eppure è come se non sapessi di averlo.. Ma cosa cambia, scrivere qui, dopo 3 anni? 3 lunghi anni? In cui non c'è stato un cazzo di giorno in cui non ti pensassi? 3 anni? ma cosa dico... 5. Mi sei entrato dentro, come una malattia incurabile, un virus crudele che si fonde con il DNA e lo modifica, lo replica, e poi va nella memoria e la tortura, un pungolo tra le carni.
Forse scrivo qui perchè è un modo per sentirti più vicino a me, non lo so.
Davvero, non lo so. Forse esiste una cura. Due persone mi hanno amato, e forse mi amano ancora, ma non riescono a guarirmi. Luca lo sa, lo sa che non è vero ciò che dico. Chissà se ne soffre, chissà se si inganna. Chissà se immagina la verità. Chissà se sa che piango in silenzio , mentre lui dorme accanto a me, quando ti sogno.
Chissà se sa che sto con lui perchè mi ricorda te.

lunedì 6 febbraio 2012

Farther away

Sempre più lontano. Nel tempo, nello spazio, da me.