E' da quel giorno che mi sento osservata. Qualcuno,dietro di me,mi fissa. Sogghigna,tra sè e sè. Scruta nel mio diario segreto. Lo vedo riflesso nello specchio,quando mi pettino i capelli.
E' nero. Ed ha solo quegli occhi orribili. Dorati. Fiammeggianti.
Ci sei tu,sempre tu,che mi prendi sottobraccio,mi stringi. Come in un ballo di fine ottocento,tante piccole damine che roteano su se stesse e sui loro fiammeggianti abiti,su un pavimento che sembra rifletterle. Sento la tua mano,dal guanto di raso. E' calda,un po' ruvida. E il tuo viso..non lo vedo.
Il violino di qualcuno suona un Do. Flebile,dolce. Si aggiungono un Si e un Sol.
Le tue braccia sono attorno a me,ma io continuo a guardare il terreno cangiante. Scheletri,sembra ci siano sotto di noi. Nebbia,urla. Il mio sguardo..è fisso tra di loro,anime morte.
Sento il calore della tua pelle,vicino al mio viso. Ed ora,le urla sembrano propagarsi a tutta la sala,a tutte le damine e i loro ometti: i tendaggi si strappano,il do si strozza e poi cade; la nebbia,la nebbia è dappertutto.
Non oso guardare dietro di me. Non ne ho la curiosità,non provo nulla. Sento qualcuno piangere,vedo donne che sputano sangue.
C'è solo il calore della tua pelle. Ed infine,le tue labbra,il tuo bacio.
Tutto crolla,ogni cosa crolla,le mura hanno crepe che vomitano sangue. Credo che qualcosa dentro di me,stia urlando forsennatamente,ed è una bestia che passa sotto la mia pelle.
Ma non c'è altro oltre al tuo bacio.
Ed infine,siamo noi,sospesi nel nulla.
Ti guardo,ed hai gli occhi dorati come il fuoco più caldo.
La realtà crolla,con te. Il mondo finisce,con te.
Perchè? Perchè quegli occhi? Ah,giusto. La necessità. Ciò che è giusto. La cavalleria malintesa..i tre moschettieri inorridirebbero di fronte a te. Le coincidenze...si cerca di trovare una spiegazione superiore al male che ci capita.
Non trovo uno scopo a ciò.
E' nero. Ed ha solo quegli occhi orribili. Dorati. Fiammeggianti.
Ci sei tu,sempre tu,che mi prendi sottobraccio,mi stringi. Come in un ballo di fine ottocento,tante piccole damine che roteano su se stesse e sui loro fiammeggianti abiti,su un pavimento che sembra rifletterle. Sento la tua mano,dal guanto di raso. E' calda,un po' ruvida. E il tuo viso..non lo vedo.
Il violino di qualcuno suona un Do. Flebile,dolce. Si aggiungono un Si e un Sol.
Le tue braccia sono attorno a me,ma io continuo a guardare il terreno cangiante. Scheletri,sembra ci siano sotto di noi. Nebbia,urla. Il mio sguardo..è fisso tra di loro,anime morte.
Sento il calore della tua pelle,vicino al mio viso. Ed ora,le urla sembrano propagarsi a tutta la sala,a tutte le damine e i loro ometti: i tendaggi si strappano,il do si strozza e poi cade; la nebbia,la nebbia è dappertutto.
Non oso guardare dietro di me. Non ne ho la curiosità,non provo nulla. Sento qualcuno piangere,vedo donne che sputano sangue.
C'è solo il calore della tua pelle. Ed infine,le tue labbra,il tuo bacio.
Tutto crolla,ogni cosa crolla,le mura hanno crepe che vomitano sangue. Credo che qualcosa dentro di me,stia urlando forsennatamente,ed è una bestia che passa sotto la mia pelle.
Ma non c'è altro oltre al tuo bacio.
Ed infine,siamo noi,sospesi nel nulla.
Ti guardo,ed hai gli occhi dorati come il fuoco più caldo.
La realtà crolla,con te. Il mondo finisce,con te.
Perchè? Perchè quegli occhi? Ah,giusto. La necessità. Ciò che è giusto. La cavalleria malintesa..i tre moschettieri inorridirebbero di fronte a te. Le coincidenze...si cerca di trovare una spiegazione superiore al male che ci capita.
Non trovo uno scopo a ciò.