sabato 10 aprile 2010

One cold winter's night,they found a boy in a river

Somewhere in time when no ofrces are left to defend,you fall in deep..
No. Non può essere così. E' solo un'eterna battaglia,lunga,straziante e soprattutto INUTILE. E' subire ogni attimo piccoli colpi,ferite superficiali,vederne schizzar una goccia di sangue. Soltanto una. E vedere la cicatrice. Il dolore rimane lì,immenso e marmoreo come una statua greca. No,non se ne va. E' lì,con quel sorriso ineffabile,che sembra quasi dire:" Eh,il tuo amico mi ha evocato. Ed ora sono qui. Come puoi cacciarmi?"

Già,come cacciarti. Quando si è soli,soli come un'oasi nel deserto,è difficile. Soprattutto se si ha il corpo coperto di cicatrici. C'è paura,c'è paura che ne venga altro. Che quel Dolore totale si rafforzi. Che ne arrivini altri come lui,fino a quell'oasi nel deserto. Paura paura paura.

I fantasmi,quando si è soli,riaffiorano. Sembra di vederli,di veder il viso sorridente di qualcuno far capolineo dalla porta della camera. Sembra di poterli toccare. E..spariscono.
Ma l'immaginazione vola,e in ogni fruscio,in ogni coincidenza,si ritrova sempre un po' di quel passato che tanto manca. Visi,dolci parole,sorrisi,fotografia,uno stelo d'erba. Una farfalla,un paesaggio. Una lacrima. A te che leggi,leggendo queste parole,cosa viene in mente?

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